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Toyota GT 86, botta d'adrenalina


Toyota GT 86, botta d'adrenalina

Corriere della Sera

Il costruttore giapponese torna con una sportiva che mancva dai tempi della Celica e della MR2. Debutto a giugno

Corriere della Sera

MILANO- C'è voluto del tempo prima di rivedere una Toyota sportiva, ma con la presentazione al Salone di Tokyo 2011 della GT 86 gli amanti delle prestazioni possono ritenersi soddisfatti. Almeno sulla carta. Perché la coupé, realizzata insieme alla Subaru, va a colmare il vuoto lasciato dall'uscita di scena della Celica e della Mr2. Anche se le soluzioni tecniche sono diverse.
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In vendita dalla prossima estate, la nuova Toyota GT 86 è stata sviluppata su di un'inedita piattaforma: il motore, un boxer aspirato con i quattro cilindri contrapposti di origine Subaru, è montato davanti in posizione leggermente arretrata così da offrire una distribuzione dei pesi pari a 53:47. La trazione è posteriore e non sono previste varianti a quattro ruote motrici. Grazie un baricentro basso (è alta solo 1,28 metri), la coupé giapponese dovrebbe offrire un buon feeling di guida: i progettisti hanno preso a riferimento la Porsche Cayman come modello da seguire. Anche se il prezzo sarà molto più abbordabile: si parla di un listino da 30 mila euro in su. Il peso è stato contenuto a 1.180 kg e il motore da 200 Cv (una curiosità: oltre alla Porsche è l'unica sportiva ad adottare la soluzione del boxer) non dovrebbe avere problemi a garantire prestazioni elevate: la coppia massima è di 205 Nm disponibile a 6.600 giri. Il tutto è gestito dalla trasmissione manuale a sei rapporti, ma a richiesta si può avere quella automatica dotata di paddle al volante.
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SCARTATO IL NOME CELICA- Per un po' alla Toyota avevano pensato di ripescare il nome Celica, sinonimo di vittorie nei rally e di una fortunata stagione di sportive stradali. Ma alla fine, a sottolineare un nuovo capitolo di una saga partita negli anni sessanta con la Toyota 2000 GT, l'ipotesi di un revival è stata accantonata. La sigla GT 86, infatti, è un omaggio alla «Sports 800» del 1962, la prima vettura ad alte prestazioni delle Toyota, spinta da un boxer a due cilindri. E i due numeri «86» servono a ricordare la Corolla Levin AE86 , che negli anni 80 si fece valere in pista come in strada. Ma c'è di più: perchè con la GT giapponese torna in auge un filone pressoché abbandonato da quasi tutti i costruttori mondiali: un tempo c'erano auto come la Opel Manta o la Fiat Coupé per soddisfare un pubblico a caccia di emozioni a un prezzo ragionevole.
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